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KOBUDO

Il termine Kobudō, più esattamente Okinawa Kobudō 沖縄古武道 significa “Antica arte marziale di Okinawa”. Si riferisce al maneggio delle armi provenienti dall’attuale isola giapponese di Okinawa, conosciuta come l’antico Regno delle Ryūkyū. Si caratterizza per l’uso di molte armi tradizionali, per lo più di origine contadina o proveniente dai pescatori locali. I nativi di Okinawa vennero spinti a perfezionare l’uso di un vasto numero di comuni attrezzi da lavoro a causa del divieto di utilizzare armi imposto dai samurai giapponesi che avevano conquistato l’isola nel 1609. Fra le armi di questo repertorio, la nostra accademia si concentra in particolar modo su quelle della Scuola Matayoshi, ovvero su 17 diverse armi tradizionali, ognuna delle quali studiata mediante esercizi fondamentali (hojo undo), forme (kata) e tecniche (waza) applicate in modo libero (jiyu kumite), vincolato ecc.

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Le17 armi studiate nella scuola Matayoshi sono:

, il bastone lungo circa 182 cm.

Tunquwa o Tonfa, i manganelli col manico a “T”.

Sai, i tridenti metallici da usare in coppia.

Matayoshi sai, simili ai sai ma con un’elsa opposta all’altra.

Nunti o Matayoshi sai con due punte.

Nunti bō o nunti fissato su un bastone di 182 cm. come una fiocina.

Nunchaku o flagello composto da due pezzi di legno uniti da una corda.

Sansetsukon, un Nunchaku a 3 sezioni.

Eku, un remo in legno.

Chogama, la falce lunga.

Kuruman Bō o nuchaku con uno dei due bastoni molto più lungo dell’altro.

Suruchin, due pietre legate trattenuti da corda o una catena.

Kama, coppia di falcetti.

Tinbei, scudo usato insieme a un machete (Banto).

Kuwa, zappa.

Teccho, tirapugni metallico a staffa.

Tecchu, tirapugni metallico aghiforme.

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