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Monaci guerrieri taoisti di Wudang

AHNAN TOMARI-TE

Il termine Ahnan 安南 coincide con la regione settentrionale del Vietnam, il luogo di nascita di un cinese giunto a Okinawa a metà dell’800 che trasmise le basi della propria arte marziale ad alcuni nativi dell’isola. Il suo apprendimento marziale proviene da un quartiere di Fuzhou, capitale dell’attuale provincia cinese del Fujian e porto internazionale che, nel corso delle dinastie Ming e Qing (1368-1912) costituiva l’unica porta d’ingresso in Cina consentita all’attività mercantile per tutti gli stati tributari residenti nel Sud-est asiatico. Qui a Fuzhou si trovava la sede di una scuola di arti marziali chiamata Liu Long Gong (Ryu Ru Ko nell’idioma di Okinawa) mentre, come già affermato, Tomari-te泊手era la tecnica di combattimento del piccolo villaggio portuale di Tomari situato nell’attuale prefettura giapponese di Okinawa, allora un piccolo stato vassallo della Cina conosciuto come Regno delle Ryukyu. L’unione di questi due nomi – concetti che coincidono col nome della nostra organizzazione e che danno il nome al nostro curriculum più elevato – ha il significato di mantenere viva questa connessione fra la Cina taoista e Okinawa per onorare l’origine della nostra conoscenza.

Le origini del metodo che noi chiamiamo Ahnan Tomari-te sono molto antiche e possono essere fatte risalire al VI° secolo a.C. Si trattava di un’arte “familiare”: questo significa che è stata principalmente tramandata di padre in figlio anche se c’erano delle eccezioni. In tempi più recenti (XIX-XX secolo), venne anche indicata come un’arte marziale “vagabonda”. Questo significa che i praticanti si spostavano spesso e che non esistevano grandi scuole pubbliche che insegnavano pubblicamente quest’arte. Infatti, la maggior parte dei praticanti non erano insegnanti di arti marziali professionisti. Lavoravano in vari campi, ma molti di loro erano noti per fornire servizi di guardia del corpo per i membri dell’aristocrazia o per i mercanti itineranti. Non esisteva nemmeno un “nome ufficiale” per l’arte, motivo per cui i praticanti individuali si riferivano ad essa con nomi diversi in momenti diversi.

Il sistema originale e completo si basa quasi interamente su idee e filosofie taoiste. A differenza di molte altre arti cinesi, non possiede nessuna connessione col tempio di Shaolin e non è considerata come un’arte derivata da Shaolin. Gli antichi praticanti dell’arte avevano la tendenza ad acquisire porzioni di altre arti marziali che poi incorporavano nel proprio stile. A causa di questo fatto, l’arte è stata descritta da alcuni come “eclettica”. In termini moderni, alcuni si sono riferiti ad essa come ad una “arte marziale mista”, ma questo non è del tutto corretto. La differenza fondamentale è che la miscela venne attuata lentamente per un lungo periodo di tempo e non da una singola persona. Infatti, ogni porzione acquisita veniva valutata e, se necessario, modificata, per adattarsi a curriculum e struttura esistenti dell’arte. A causa della lenta evoluzione ed un’attenta pianificazione, l’arte ha mantenuto la coesione e la coerenza trovate in altri stili considerati più “puri”. Oltre a questo, i maestri dell’arte crearono le proprie forme originali per adattarsi alla struttura dello stile.

Tornando alle origini del Karate, una prima connessione fra Fuzhou ed i nativi di Okinawa venne stabilita nel 1392, quando molte famiglie cinesi specializzate nella costruzione di navi ricevettero l’invito dell’imperatore cinese a trasferirsi nella località di Kume ad Okinawa per costruirvi l’omonima colonia. Quindi, nei secoli seguenti, uno dei luoghi più frequentati di Fuzhou – prima da parte delle famiglie cinesi trasferite ad Okinawa come i Kojo e poi dagli aristocratici dell’isola – fu proprio la scuola Liu Long Gong di Fuzhou.

È proprio da questo luogo che, nel 1853, il misterioso “naufrago” di Funakoshi, ricordato talvolta come un marinaio o un pirata, partì alla volta di Okinawa. Sebbene chiamato Ahnan, Channan o Chinto, in realtà, il suo nome era Leung Wong Chiu (c.a 1830-1935) ed era un monaco taoista partito per un pellegrinaggio segreto della durata di sette anni, concordato col suo insegnante, durante i quali dovette vivere ed addestrarsi da solo come parte della sua maturazione nelle arti marziali prima di tornare a Fuzhou.

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Monaco taoista

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Collina in cui si trova la caverna di Ahnan a Tomari, Okinawa

Questo problema di identificazione è dovuto alla discrezione usata nel corso del suo pellegrinaggio in risposta al controllo esercitato dai samurai di Satsuma su tutti gli stranieri sospetti che si intrattenevano sull’isola di Okinawa. Grazie alla leggenda del naufragio che probabilmente venne inventata come sotterfugio dai suoi stessi allievi, il giovane monaco poté continuare indisturbato la propria missione.

In un primo momento, il monaco trovò rifugio in una grotta situata nell’attuale cimitero monumentale sulle colline prossime al villaggio di Tomari. Poi venne accolto dal nobile Kishin Teruya e dai suoi allievi ai quali, in cambio di cibo ed assistenza, insegnò loro le basi del proprio sistema di Quanfa.

Come molti artisti marziali, il monaco Leung era determinato ad insegnare ciò che sapeva perciò, essendo di fede taoista, prese il percorso di minor resistenza e modificò la sua arte in modo tale da farla risultare più simile ai duri stili esterni a cui gli Okinawensi erano abituati. In tal modo, poté svolgere il compito richiesto per convalidare la sua posizione sociale all’interno della scuola di cui divenne in seguito il Gran Maestro (Sigung) e allo stesso tempo prodigarsi, aiutando l’evoluzione di un piccolo gruppo di persone alla cui testa si trovavano – secondo Soshin Nagamine – i “tre grandi di Tomari”, ovvero Kokan Oyadamuri (Oyadomari), Kosaku Machimora (Matsumora) e Gikei Matse o Matsoe (Yamada). A questo gruppo, Leung insegnò 15 forme fra cui Unuibu (Eunibu), Chinsu, Chinpe, Rohai,Passai,Wanduan, Wanshu, Juma, Jumu e Nichin.

Dopo la sua partenza, in vari modi, il monaco rimase in contatto con alcuni suoi studenti di Okinawa che, col passare del tempo, Trasmisero parte di quanto avevano appreso ai rispettivi allievi. Fra essi, i più abili furono Anko Itosu, Shinkichi Kuniyoshi, Kanryo Higaonna, Choyu Motobu, Choki Motobu e Chotoku Kyan, i quali crearono nuovi kata o applicazioni che oggi appartengono ai curriculum di molti stili moderni di Karate.

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Anko Itosu

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Kanryo Higaonna

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Choyu Motobu

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Choki Motobu

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Chotoku Kyan

In quegli anni difficili in cui la crescente aggressività imperiale e colonialistica delle potenze occidentali aveva portato la Cina prima alle due Guerre dell’oppio (1839-1842 e 1856-1860), poi alla Rivolta dei Boxer (1899-1901) ed infine alla caduta della dinastia Qing (1912), l’erede scelto dal monaco Leung nacque dalla relazione fra sua figlia e un nativo di Okinawa. La sua famiglia lo ricorda col nome giapponese Matsuetsu Kushubi e con quello cinese Zhu Guang Peng (c.a 1885-1978), ma possedeva anche altri nomi.

 

Questo giovane venne formato nel Karate prima dal padre e successivamente da altri insegnanti, fra cui Anko Itosu e Kanryo Higaonna. Poi, nel 1915, lo stesso anno in cui morirono i due noti insegnanti, decise di trasferirsi a Fuzhou, per imparare l’arte cinese che costituiva la radice del suo apprendimento. Qui, Kushubi/Peng venne introdotto nell’arte familiare prima dallo zio e poi dal caposcuola, il nonno Leung, che lo scelse come successore a causa della sua abilità. In questo periodo di instabilità politica in cui stava iniziando la guerra civile (1923-1949) tra il Partito nazionalista e il Partito comunista, la scuola si era spostata provvisoriamente a Taiwan. È in questo momento che l’anziano Leung morì, appena prima della seconda e più violenta aggressione giapponese in Cina (1937-1945).

Alla fine del 1937, il maturo Peng venne coinvolto nel massacro di Nanchino dove sua moglie incinta venne uccisa dagli invasori e lui stesso venne rinchiuso in un campo di concentramento straniero gestito dagli svizzeri. In questo luogo, Sigung Peng incontrò un americano che presto divenne suo amico e studente.

A causa del conflitto che aveva devastato tanto la Cina quanto Okinawa, questa persona si ricongiunse al monaco Peng e lo invitò negli USA. Era il 1954 quando Sigung Peng si trasferì nella maggiore Chinatown dell’America settentrionale, e decise di insegnare l’arte marziale di Okinawa insieme a quella della sua famiglia cinese come un sistema completo a un gruppo di allievi selezionati composto da cinesi ed occidentali all’interno della sua ampia casa adibita a clinica ed a dojo (in cinese guan o kwoon) nella Chinatown di Los Angeles. Qui trasmise i suoi ultimi insegnamenti insieme ai kata “perduti” del Tomari-te fino alla sua morte avvenuta nel 1978.

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Aggressione giapponese in Cina
Nanchino 1937-1938

Sebbene molte scuole di Karate lo abbiano dimenticato, i motivi fondamentali per cui la connessione fra i Maestri di Fuzhou e gli esperti di Okinawa è stata definitivamente interrotta sono stati (prima) perché il Regno delle Ryukyu è stato fagocitato dalla cultura del Giappone moderno, trasformandolo nella moderna prefettura di Okinawa e (poi) a causa delle due guerre scatenate dai giapponesi in Cina fra il 1895-1896 e il 1937-1945. Dopo questi fatti, il Karate moderno è stato coinvolto in un’evoluzione sportiva senza precedenti che lo ha portato ad essere l’arte marziale giapponese più diffusa nel mondo, ma allo stesso tempo lo ha privato della sua antica identità e perciò delle conoscenze più profonde.

Oggi, in seguito alle lunghe ricerche e diversi viaggi di approfondimento effettuati da Massimo Braglia, le basi del Ahnan Tomari-te, il programma di arti marziali più elevato della ATKO, sono state finalmente introdotte in Europa.

Dopo un folto periodo di seminari tenuti in Italia e in Belgio in cui ha effettuato molte sperimentazioni, Massimo ha fondato la Ahnan Tomari-te Karate-do Organization nella quale riveste il ruolo di direttore tecnico internazionale e ha fissato la sede dell’omonima accademia a Carpi (MO), dove risiede.

Nel corso delle sue lezioni e dei suoi seminari, M. Braglia afferma che il curriculum del sistema Ahnan Tomari-te coincide con le radici dell’arte marziale di Okinawa, che l’Uchinadi equivale al suo tronco imponente e lo Shotokan è più simile a un ramo maestoso dello stesso magnifico albero.

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